Le nozze d'oro con l'arte - Sito ufficiale di Giuseppe De Luca

Vai ai contenuti

Menu principale:

Le nozze d'oro con l'arte

De Luca saluta il pubblico durante il concerto per le nozze d'oro con l'arte alla Town Hall di New York, il 7 novembre 1947


di Nicoletta Panni
Una grande delusione convinse Giuseppe De Luca a distaccarsi dall'Italia definitivamente. Avrebbe infatti voluto celebrare le nozze d'oro con l'arte nella sua Città: Roma.

Chiese alla direzione artistica di allora, tenuta da Tullio Serafin, di poter realizzare il suo desiderio. Nel 1947 era finita la guerra da poco e mio nonno voleva celebrare cinquant'anni di attività teatrale cantando la Dannazione di Faust che amava molto, anche per le enormi soddisfazioni artistiche che gli aveva dato. In Italia aveva già cantato nel 1946 e nel 1947 la Traviata con Licia Albanese e il Faust in forma di concerto. Eppure il Teatro dell'Opera gli comunicò soltanto che avrebbe esaminato la richiesta ma passarono invano alcuni mesi. Tornò quindi a farsi vivo ma gli venne detto che non sarebbe stato possibile l'allestimento di quell'opera, troppo impegnativa. Nonno propose allora di sceglierne altre dal suo infinito repertorio, ma la freddezza dei dirigenti del teatro lo spinse a desistere. Rimase malissimo, ma il peggio è che poco dopo uscì il cartellone con la Dannazione di Faut cantata da un altro baritono: per il nonno fu un colpo terribile. Mia madre raccontava che per mesi, di notte fu assalito da incubi. In seguito alla delusione partì per gli Stati Uniti come primo passeggero non militare su un "libertyship", lasciando l'Italia. Arrivato là, ritrovò gli amici e il pubblico di sempre e lui stesso diceva che "era come aver bevuto una coppa di champagne ed essere ritornato alla vita".

Giuseppe De Luca con il tenore Giacomo Lauri-Volpi


I suoi amici erano in effetti molti, soprattutto tra i musicisti. Ho ad esempio un bel ricordo del Rigoletto di Warren al metropolitan. Andai con nonno in camerino alla fine dell'opera e non si capiva più se il pubblico voleva chiedere l'autografo a De Luca o a Warren. Non potrò nemmeno dimenticare che nonno veniva riconosciuto per la strada nella "subway", nei ristoranti. Chiedevano l'autografo, e tutti i ristoranti più importanti avevano le sue fotografie: era conosciutissimo. Tant'è che poi fece in America le nozze d'oro con l'arte in un concerto memorabile alla Town Hall.

Le locandine del programma per le nozze d'oro festeggiate in America, dopo il triste rifiuto Italiano

 


 
Torna ai contenuti | Torna al menu